L’Orto Botanico di Palermo

Dove: Via Lincoln, 2
Orari: 9,00-18,00 (ma in inverno la chiusura è anticipata)
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Città che possono vantare orti botanici così ricchi e belli sono poche in Italia, quello di Palermo può rivaleggiare con quello di Londra o di Berlino. Come mai un interesse così elevato per la botanica? E’ da collegarsi allo sviluppo degli studi scientifici già in epoca illuministica: nel 1779, anno in cui venne fondata la Regia Accademia degli Studi, l’attuale Università, il Senato cittadino concesse alla nuova istituzione un piccolo appezzamento di terreno, nei pressi di Porta Carini, per la coltivazione di piante utili all’insegnamento.

Qualche anno dopo la sede fu ingrandita e trasferita in quella che è la sede attuale e quando nel 1787 Goethe compie il suo viaggio Italia e visita l’orto botanico ne fa una descrizione incantata: «Nel giardino pubblico vicino alla marina ho passato ore di quiete soavissima. È il luogo più stupendo del mondo. Nonostante la regolarità del suo disegno, ha un che di fatato; risale a pochi anni or sono, ma ci trasporta in tempi remoti.»

Del progetto furono investiti i più celebri architetti del tempo, tra cui il francese Lèon Dufourny, in quel periodo in Sicilia per studiare i monumenti greci. Nel 1789 fu iniziata la costruzione del corpo principale degli edifici dell’Orto, costituiti da un edificio centrale, il Gymnasium, e da due corpi laterali, il Tepidarium e il Calidarium, progettati in stile neoclassico dal Dufourny, che progettò anche il Sistema linneo, la porzione più antica dell’Orto in cui le specie furono disposte secondo la tassonomia linneana. Gli edifici furono poi decorati da vari artisti tra i quali il pittore Giuseppe Velasco, gli scultori Gaspare Ferriolo e Vitale Tuccio, lo stuccatore Domenico Dané. L’orto fu così inaugurato nel 1795 e nel 1798 si arricchì dell’Acquarium, una grande vasca in cui prosperano numerose specie di piante acquatiche. 

Iniziava così una lunga raccolta di piante, provenienti dalle più svariate parti del mondo, soprattutto Africa, Asia, Sudamerica e Australia, che trasformarono, in breve, la struttura in un punto di riferimento per gli orti botanici dell’Italia e dell’Europa. L’Orto si è nel tempo arricchito di un complesso di serre che attualmente ricoprono circa 1300 m2. La più antica di esse è la Serra Maria Carolina, dono della regina Maria Carolina d’Austria, nota anche come Giardino d’Inverno. In origine essa era in legno e riscaldata da stufe; successivamente, nella seconda metà dell’Ottocento, fu ricostruita in ghisa dall’architetto Carlo Giachery

L’Orto botanico di Palermo ospita oltre 12.000 specie differenti. Sviluppatosi in una epoca di grandi esplorazioni, l’Orto palermitano si trovò, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, ad essere punto di riferimento dei grandi orti botanici del Nord Europa che, a causa del clima favorevole, trasferirono qui molte specie ancora sconosciute o non ben classificate della flora esotica tropicale. Tra queste è impossibile non rimanere impressionati dal gigantesco esemplare di Ficus magnolioides; importante è anche collezione di cicadacee, veri e propri fossili viventi provenienti dall’Australia e non solo. La Cycas revoluta, oggi molto diffusa anche nelle ville e nei giardini della Sicilia (se ne trovano due molto antiche a Villa Valguarnera), in Europa fu impiantata per la prima volta in piena terra proprio nell’Orto palermitano. 

Durante l’estate, a partire dal 2020, apre la caffetteria Talea, un punto di ristoro aperto nell’ex Serra delle felci (orari: 10-13 e poi 17-24). Uno spazio dedicato al biologico e agli eventi culturali, gestito da CoopCulture.

Fonte:
www.aspassoperlasicilia.it
Facebook Caffetteria Talea

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Aesthete. Art historian & blogger. Content creator and storyteller. Fond of real and virtual wunderkammer. Founder and main author of rocaille.it.

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