Molti furono gli artisti italiani che si ispirarono a d’Annunzio o che con lui collaborarono per illustrare alcune sue opere [1]. Tra tutti, i più noti furono sicuramente Giulio Aristide Sartorio e Adolfo de Carolis, ma ci furono anche Duilio Cambellotti, Lorenzo Viani e ovviamente Francesco Paolo Michetti. D’Annunzio fu sempre molto attratto dall’illustrazione, ideava lui stesso motti, ex libris o decori che poi faceva disegnare dai suoi amici artisti. Una delle sue raccolte di poesie, l’Isaotta Guttadauro, pubblicata in edizione illustrata nel 1886, può considerarsi come una raccolta degli artisti attivi nella Roma degli anni ’80 dell’Ottocento.
Vedere queste illustrazioni del pittore spagnolo Federico Beltrán Masses, ispirate al “Trionfo della Morte”, è quindi ancora più eccezionale. Nel 1929 la Galleria d’arte Javal et Bourdeaux di Parigi chiese a Beltran Masses di esporre in una piccola personale le illustrazioni che l’artista fece ispirate alla lettura de “Il Trionfo della Morte”. Si trattava di 12 quadri per l’evento, anche se poi trascorsero alcuni anni prima di arrivare alla realizzazione di questo libro, terminato il 31 marzo del 1932.
Beltrán Masses non era ignoto a d’Annunzio e frequentava già tutti gli ambienti mondani in cui anche il Vate girava (basti pensare al ritratto che fece della Marchesa Casati nel 1920). Queste dodici scene illustrano singoli episodi del romanzo coniugando la capacità ritrattistica, per la quale il pittore era ben noto, a quella narrativa.
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[1] Utile il libro “Gli illustratori di d’Annunzio”, Vito Salierno (Chieti, Solfanelli, 1989).
Pubblico le illustrazioni secondo l’ordine in cui compaiono nel racconto, tranne per la prima e la seconda che ho scambiato per motivi di presentazione.
Grazie a Davide Lissandrin che per primo mi ha fatto conoscere questo inedito connubio d’Annunzio-Beltrán Masses.
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