Bolsena è stata nei secoli una tappa obbligata per i viaggiatori del centro Italia. Quando l’autostrada ancora non esisteva, e la via Cassia era la principale strada tra la Toscana e il Lazio, le poste e il cambio dei cavalli si fermavano o a Bolsena o a Radicofani. Non solo: qui passa anche la via Francigena, di cui Bolsena è una delle più importanti città per via del miracolo Eucaristico.
Questa placida e lacustre cittadina è oggi un paese bellissimo da visitare, soprattutto in primavera, quando le sue famose ortensie sono in fiore. A questo pomposo fiore la città ha dedicato anche una festa, che si tiene a fine giugno.
Un’altra importante ricorrenza è quella dedicata al ricamo, che si svolge ogni due anni, e durante la quale palazzi storici, botteghe e ricamatrici di tutto il mondo usano esporre pizzi e merletti antichi. E’ da ricordare infatti che proprio qui c’è una scuola di ricamo la cui tradizione risale al 1773!
Dove dormire
Il VesConte non è un semplice hotel: Palazzo Cozza Caposavi fu costruito nel 1561 e nei secoli ha ricevuto famiglie reali europee e personaggi importanti tra cui il Principe Carlo Ludovico di Borbone, Stendhal, Giovanni Verga, Guglielmo Marconi, Federico Fellini, due papi e molti altri ancora. Oggi la dimora è ancora di proprietà della famiglia Cozza Caposavi ed è aperta a chiunque voglia vivere, per qualche giorno, tra le sale affrescate piene di storia di questo palazzo.
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Cosa vedere
Oltre a Palazzo Cozza Caposavi, c’è un altro palazzo bellissimo a Bolsena ed è Palazzo del Drago. Fu costruito intorno al 1520 per volontà del Cardinale Tiberio Crispo, governatore di Bolsena e molto vicino alla famiglia Farnese e a papa Paolo III. A partire dal 1600 passa alla famiglia Spada, che ne è proprietaria fino al 1890, quando Maria Angelica Spada Veralli sposa Ferdinando del Drago. Da allora ne sono proprietari i principi del Drago. Al suo interno ci sono importanti affreschi di Prospero Fontana, logge, gallerie, una cappella, un’importante biblioteca, un giardino a 4 livelli e una terrazza pensile con vista sul lago di Bolsena. Il palazzo non è aperto al pubblico, ma ammette delle visite nei fine settimana.
Importante è la basilica-santuario di Santa Cristina, una tappa fondamentale dei pellegrini sul percorso dell’antica via Francigena alla volta di Roma. Due grandi eventi caratterizzano questo luogo: il martirio di Cristina e il miracolo eucaristico del 1263. Potrete visitare quattro nuclei: la basilichetta ipogea detta Grotta di Santa Cristina e le catacombe, l’edificio romanico a tre navate, la Cappella del Miracolo e la Cappella di San Leonardo.
Dove mangiare
Nel basement di Palazzo Cozza Caposavi ha da poco aperto La sala della Comitissa, un ristorante gourmet, guidato dalla Chef Edi Dottori e dal miglior sommelier d’Italia Maurizio Dante Filippi. Menù convenzionato per gli ospiti dell’hotel. Molto carino è Il Toscano 1953, spazioso ristorante con un bel cortile interno, ideale per la primavera e l’estate, specializzato nella cucina di pesce, sia d’acqua dolce che salata.
Per chi vuole pranzare vista lago Trattoria del Molo è il posto giusto. Grazioso ristorante su una palafitta, atmosfera informale, anche pizzeria. Altrimenti c’è Il Gabbiano, ideale per un aperitivo, si trova proprio sulla spiaggia, tra la frescura dei salici e di un orto-giardino. A volte potrete trovare anche delle paperelle.
Cosa vedere vicino
A circa 15 minuti potrete raggiungere Civita di Bagnoregio, soprannominata la città che muore per via della costante erosione delle rocce su cui si trova. Questa cittadella è situata sulla vetta di un’altura di tufo ed è raggiungibile solo attraverso uno stretto ponte pedonale, dal quale si gode di uno dei panorami più spettacolari di tutto il Lazio.
A costituire la maggiore attrazione e fonte di meraviglia della zona sono però le ville rinascimentali: Villa Lante ha un meraviglioso giardino all’italiana con terrazze, fontane e complessi giochi d’acqua che, disposti a gradoni salienti, costituiscono un percorso ascensionale di cui il visitatore non vede la fine, aumentando in questo modo il senso di stupore. E poi ovviamente Villa Farnese, capolavoro del Manierismo italiano, nata per essere una fortezza militare, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane, e trasformata in villa di delizia dai Farnese, a partire dalla metà del 1500. Qui si trova la famosa Scala Regia, una scala elicoidale completamente affrescata, attraverso la quale, secondo la leggenda, il cardinale vi passava a cavallo per raggiungere il piano nobile. Il ciclo di affreschi, ad opera dei fratelli Zuccari, raggiunge l’apice nella Stanza del Mappamondo, in cui le pareti raffigurano il mondo conosciuto a metà del ‘500. I giardini, di vastissima estensione, completano la residenza.
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Altro giardino famosissimo è il Bosco di Bomarzo, che però è l’antitesi del giardino all’italiana: non ha schemi geometrici, viste scenografiche o giochi l’acqua. Tutto è dispersivo, non trionfa la ragione dell’uomo, ma le sue paure. Fu creato dal principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, signore di Bomarzo dal 1542 al 1585, allo scopo di “sfogare il core” ovvero per sfogare il dolore causato dalla morte della moglie Giulia Farnese.
Meno conosciuto ma straordinariamente suggestivo è il Castello di Montecalvell0, un antico castello del ‘600 che negli anni ’70 è divenuto dimora e studio del pittore Balthus, direttore dell’Accademia di Francia a Roma dal 1966 fino al 1971 e oggi ancora di proprietà degli eredi.
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BOLSENA:
Palazzo del Drago: