Il Cimitero Monumentale di Milano è un museo a cielo aperto. Dopo aver percorso Milano in cerca di reminiscenze liberty, il Monumentale non poteva mancare. Basti dire che questo è il luogo in cui si possono trovare, a poca distanza tra di loro, opere di Adolfo Wildt, Giulio Ulisse Arata, Lodovico Pogliaghi, Leonardo Bistolfi, Enrico Butti, Giovanni Battista Bossi e altri grandi protagonisti del liberty milanese. Le grandi tombe sono piccoli monumenti che le ricche famiglie si facevano costruire per mostrare in modo inequivocabile il loro benessere economico. Roboanti nello stile e abbondanti nelle decorazioni, miste nei richiami dal moresco all’egizio, queste tombe mirano tutte a distinguersi, fanno a gara nel farsi vedere.
Alcune sono davvero belle: toccante è quella di Isabella Casati, venuta a mancare a soli 24 anni. E’ rappresentata sul letto di morte, ritratta come una bella addormentata con una croce sul petto e il pannello alle sue spalle rappresenta un sogno che la rapisce e in cui lo scultore, Enrico Butti, raffigura schiere di angeli in rilievo.
Colpisce la testa di Medusa della tomba di Umberto Fabè, un giovane pilota d’aereo che morì in un incidente a soli 24 anni. La sua famiglia decise di dedicargli questa tomba realizzata da Enrico Pancera che rappresentò un nudo maschile nell’atto di spiccare il volo attaccato a un’elica, ma afferrato dai tentacoli di una Medusa che cerca di trattenerlo. D’annunzio scrisse per lui i versi incisi sul basamento “Non cola ma vola/ Non cade ma s’alza”.
Bellissima la delicatezza della tomba Toscanini, scolpita da Bistolfi in marmo di Carrara. Il Maestro la fece realizzare nel 1906 quando, mentre era a New York, gli morì Giorgio, uno dei suoi 4 figli, di appena 5 anni. Toscanini si rifiutò di continuare il suo tour e tornò a Milano dove decise di commissionare quest’opera per accogliere le spoglie del figlio. Sul lato anteriore è raffigurata una barca, che può essere interpretata come simbolo del viaggio dopo la morte o del viaggio intrapreso per tornare in Italia dall’America. La barca a sua volta è affiancata da due figure che rappresentano l’Italia e gli Stati Uniti. Sui due lati si trovano immagini di giochi di infanzia e simboli della nascita. Le incisioni sul retro simboleggiano invece il dolore per la perdita del giovane figlio.
Accanto a queste tombe ci sono mille piccoli dettagli che si scoprono solo passeggiando, si possono incontrare così le tombe di Giuseppe Sommaruga, Arrigo e Camillo Boito, Emilio Treves, Arturo Toscanini e molti altri ancora sepolti nel Famedio.
Grazie a Lodovico Malrivo
Famedio
Tomba di Giuseppe Sommaruga
Tomba di Arrigo e Camillo Boito
Tomba della Famiglia Morgagni (opera dello scultore Enzo Bifoli 1929)
Tomba di Emilio Treves
Tomba di Umberto Fabé
Tomba di Isabella Casati
Edicola Bernocchi
Edicola Korner, scultura di Adolfo Wildt
Il Tempio Crematorio
Tomba Toscanini
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