foto: Umberto Boccioni, Idolo Moderno, 1910-11
La mostra “Secessione e Avanguardia” alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, in corso e fino al 15 febbraio, ha il lodevole intento di esporre gli artisti italiani attivi prima della I Guerra Mondiale. La mostra è estremamente interessante perché vengono esposte opere della GNAM non sempre visibili. Quello che ritengo più importante è il poter vedere come, anche in Italia, ci fosse in quegli anni un panorama artistico fervido, propositivo e innovativo al pari degli altri paesi europei.
Se infatti è ben noto che in città d’Europa come Berlino, Monaco, Vienna gruppi di artisti avevano scelto di associarsi nel comune segno della Secessione, la stessa cosa accedeva anche in Italia. Le esigenze di rinnovamento e di apertura internazionale si polarizzano fra il 1908 e il 1914 a Venezia e a Roma, nelle manifestazioni di Ca’ Pesaro e della Secessione Romana, mentre la dirompente novità dei Futuristi, trova una nuova sede espositiva, sempre a Roma, nella Galleria Sprovieri. Ca’ Pesaro e Secessione Romana rappresentano quindi i poli di un’avanguardia ‘moderata’, contrapposta, non senza contraddizioni, all’avanguardia radicale del Futurismo.
Il periodo preso in esame è breve ma così ricco e contrastato da imprimere novità tali da delineare anche le dinamiche artistiche dei decenni successivi. Per questo è ancora più utile studiarlo. Nella mostra si scopriranno artisti come Edoardo Gioja di cui è esposto, per la prima volta, nella prima sala del percorso “L’Italia vittoriosa con la forza e l’intelligenza”, un fregio allegorico composto da quindici pannelli ad olio su tela, realizzato in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1911. Non mancano eccellenze italiane come i futuristi Giacomo Balla, di cui si può vedere il bellissimo “Ritratto della madre” e l’intensissimo “Ritratto di Tolstoj”, di Umberto Boccioni il vivissimo “Idolo Moderno”, che è stato preso anche come manifesto della mostra. Artisti unici più che rari come Carlo Bugatti, di cui è esposto un paravento e le sculture di suo fratello Rembrandt Bugatti; il famoso Vir Tempori Acti di Wildt (nel museo sono presenti anche altre sue opere) e di lui anche ben tre disegni preziosissimi; due sono i dipinti di Aroldo Bonzagni di cui un “San Sebastiano” ispirato all’omonimo dramma di d’Annunzio.
Si è voluto affiancare agli italiani anche grandi nomi stranieri come Klimt, Hodler, von Stuck (di lui il famoso “Il Peccato”), Ignacio Zuloaga, Kees van Dongen tutto ciò a dimostrare che quanto succedeva in Italia era in linea e non in ritardo con le altre ricerche artistiche europee.
Secessione e Avanguardia
L’arte in Italia prima della Grande Guerra 1905-1915
31 Ottobre 2014 – 15 Febbraio 2015
GNAM
Per ulteriori informazioni: gnam.beniculturali.it
Edoardo Gioia, L’Italia vittoriosa con la Forza e l’Intelligenza, 1911
Gino Severini, Autoritratto, 1905
Giacomo Balla, Ritratto di Tolstoj, 1911
Duilio Cambellotti, La fonte della palude, 1912-13
Adolfo Wildt, Vir Temporis Acti, 1914
Giovanni Segantini, L’amore alla fonte della vita, 1899
Carlo Bugatti, Paravento, 1902-5
La Casa dell’Arte a Firenze
Decorazioni di Galileo Chini con mobili di Tofanari & Fioravanti
Aroldo Bonzagni, San Sebastiano 1912
Aroldo Bonzagni, Moti del ventre, 1912
Adolfo Wildt, L’Ombra, 1914
Adolfo Wildt, Amen, 1913
Adolfo Wildt, I puri, 1914
Guido Marussing, Il laghetto dei salici, 1909
Elisabetta Chaplin
Elisabetta Chaplin, Ritratto di famiglia in un interno, 1910
Camillo Innocenti, In ritardo, 1910
Hans Stoltenberg Lerche, Lo spirito (sonnambula), 1913
Felice Casorati, Maschera nera e Maschera rossa, 1914
Lorenzo Viani, Moglie di marinaio, 1912-13
Felice Casorati, Ragazzino