Una libreria stranissima, Shakespeare&Co, si trova nel cuore di Parigi. Di una stranezza che tradisce la sua origine inglese, questa libreria fu fondata nel 1919 da Sylvia Beach, un’emigrata statunitense. Inizialmente sita al numero 8 di rue Dupuytren fu poi spostata, nel 1921, al 12 di rue de l’Odéon, dove rimase fino al 1941.
Divenne il centro nella cultura anglo-americana a Parigi e negli anni venti luogo preferito di incontro per scrittori come Ezra Pound, Ernest Hemingway, James Joyce e Ford Madox Ford. La Beach faceva circolare titoli che nel Regno Unito venivano censurati come L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence o l’Ulisse di James Joyce. Viene anche menzionata da Hemingway nel libro Festa mobile. A causa della guerra la libreria a rue de l’Odéon venne chiusa e sarà riaperta nel 1951, in altro luogo, da George Whitman con il nome di Le Mistral. Alla morte di Sylvia Beach il nome del negozio venne cambiato, in suo onore, in Shakespeare and Company. Cronache recenti danno notizia che George Whitman è morto a 98 anni, nel dicembre del 2011.
Questo luogo pittoresco, che per singolarità mi ricorda la libreria Acqua Alta di Venezia, forse ha perso il fascino bohemien originale anche se, ancora oggi, offre posti da dormire, ricavati dai divani al suo interno, ad artisti e scrittori squattrinati in cambio di alcune ore di lavoro fra gli scaffali. Quando sono passata, qualche giorno fa, al piano superiore c’era un ragazzo che suonava il piano.
Il cameo nel film Midnight in Paris di Woody Allen e in Before Sunset di Richard Linklater, le hanno conferito la fama giusta per entrare nella lista dei posti turistici di Parigi. Tuttavia l’accumulo claustrofobico di oggetti, la possibilità di trovare casualmente un libro desiderato o di fare incontri inaspettati, la rendono ancora un luogo di altri tempi.
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