Non che si possa pensare di raggiungere certi livelli, ma l’immagine della Sicilia corrisponde per me alle foto di Ferdinando Scianna, che così perfettamente ha espresso nel contrasto del bianco e nero l’espressionismo mediterraneo dei volti siciliani. Proseguo dunque il diario di viaggio a Palermo, incontro chiese sontuose e decrepite che nascondono confessionali talmente devoti da far pentire un bestemmiatore incallito; il barocco fatto di piastrelle di ceramica colorate in un palazzo che racchiude ad un tempo una Crocifissione del Van Dyck e un portale liberty medievaleggiante; i mosaici bizantini misti agli affreschi seicenteschi in quello scrigno che si sviluppa in altezza che è La Martorana; l’inaspettata fontana tonda di Piazza Pretoria, fulgore bianco-celeste; l’eclettismo liberty di Basile un po’ qui e un po’ lì nei piccoli ribaudi che spuntano quando meno te li aspetti e infine, horribile visu, le Catacombe dei Cappuccini, sotterraneo oscuro e curioso, dove mi scopro ad osservare i dettagli delle vesti e dei bottoni più che le mummie contorte.
Un grazie speciale a David Guido Pietroni.
Palermo parte I qui
Palazzo Alliata di Villafranca:
Santa Maria dell’Ammiraglio (La Martorana):
Fontana Pretoria:
Palazzo delle Aquile:
un ribaudo di fronte al Teatro Massimo, architetto Ernesto Basile
un ribaudo di fronte al Teatro Massimo, architetto Ernesto Basile
il ribaudo di fronte al Politeama, architetto Ernesto Basile
Catacombe dei Cappuccini: