Tito Corbella fu soprattutto un disegnatore di cartoline. Nacque a Pontremoli (in provincia di Massa Carrara) nel 1885 e si laureò in Chimica all’Università di Padova. Successivamente seguì quello che forse era stato da sempre il suo interesse e frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove fu allievo di Guglielmo Ciardi e di Ettore Tito.
Fu anche pittore ma si occupò soprattutto di illustrazione e cartellonistica, non solo nel campo della pubblicità, lavorò anche per Ricordi a Milano e per il cinema a Roma, dove morì nel 1966. Diffusissime all’epoca le cartoline da lui disegnate raffiguranti per lo più donne eleganti e coppie innamorate, oggi forse la parte della sua produzione meno interessante.
Quello che ha colpito la mia attenzione è infatti il suo lavoro per il cinema e in particolare una serie di brochure (programma di sala) dal tono oscuro disegnate per il film “Marcia Nuziale” di Carmine Gallone, con protagonista la bellissima e famosa attrice del muto Lyda Borelli. La stessa macabra tensione, un’eccezione rispetto al suo generale tono frivolo e colorato, si vede in una serie di cartoline in cui illustra la triste storia dell’infermiera inglese Edith Cavell.
Come mi ha riferito Maria Teresa Antolin, Tito Corbella era, dal 1915, uno dei tre pittori che lavoravano per lo Stabilimento di grafica di Enrico Guazzoni, gli altri due erano Aleardo Terzi e Armando Radiciotti. Dal 1951 fa parte del gruppo di cartellonisti cinematografici che ogni anno consegnava il Premio Spiga Cambellotti. Chicca culturale-cinematografica: uno degli ultimi manifesti disegnati da Corbella è per il film “Gilda”, quello che Antonio Ricci (Lamberto Maggiorani) in “Ladri di biciclette” sta per attaccare alla parete quando gli rubano la bicicletta…
Grazie a Maria Teresa Antolin per la scoperta e per le informazioni.
Marcia Nuziale, starring Lyda Borelli, 1915:
pictures source: Museo del Burcardo
Francesca Bertini in Tosca, 1914
Story of Edith Cavell:
La storia e la triste fine dell’infermiera inglese Edith Cavell, condannata a morte dai tedeschi durante la prima guerra mondiale, divenne un motivo di orgoglio nazionale. Tito Corbella disegnò sei cartoline, edite dalla Inter art Company – Red lion square – di Londra, illustrando i momenti più drammatici della vicenda.
Nelle cartoline Edith è raffigurata come una santa martire, la Germania invece con la figura della morte e la sua “KULTUR” viene additata al generale disprezzo. Corbella mise in evidenza i particolari più crudi e più patetici del processo e dell’esecuzione e concluse la serie con una illustrazione di Miss Cavell che trionfa sulla morte poiché il suo spirito umanitario sopravvive.
The murder of Miss Cavell inspires German “Kultur”
Kultur threatens Miss Cavell
Justice at the court of Kultur
“Well done” said Kultur
A welcome’s gift for the Kaiser birthday
The victory of the victim
1 Commento a “Tito Corbella”
La ringrazio per aver riportato alla luce questo mio illustre concittadino pressoché dimenticato, ma del quale conservavo un ricordo nelle parole di mia madre che lo aveva apprezzato! Ancora grazie e buona giornata