Quando le case di moda hanno una storia, se la hanno, è giusto che questa venga esposta e musealizzata perché è essa stessa parte non solo della storia personale della casa, ma anche della storia del costume di un paese o di una città.
E così è stato un grande piacere accogliere l’invito rivoltomi dal Gucci Museo per visitare il museo situato nell’antico Palazzo della Mercanzia, originario del 1337, in Piazza della Signoria a Firenze.
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Fashion houses who have an history should consider the idea of showing it in a real museum in order to connect their story with the story of the city where they belong.
So it was a pleasure for me to accept the invitation to visit Gucci Museum located in the 14th century Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria, Florence.
Gucci Museo
Il museo è aperto da soli due anni ed è stato fortemente voluto e poi progettato dal Direttore Creativo di Gucci Frida Giannini. L’idea di fondo è quella di mostrare l’antichità del marchio attraverso l’esibizione di pezzi storici, spesso provenienti da collezioni private. Ciò che è esposto è solo una piccola parte della collezione storica: l’archivio privato, che ha sede nel caveau, custodisce un’immensa collezione di capi di prét-à-porter, accessori, oggetti, documenti e foto, meticolosamente raccolti, catalogati e conservati per documentare l’universo creativo e l’influenza culturale del patrimonio di Gucci. La sua curatrice, Grazia Venneri, è in costante ricerca per le aste internazionali di pezzi antichi da aggiungere al museo.
Seguire l’evoluzione nelle varie epoche attraverso oggetti come valige, borse e vestiti trasforma quello che potrebbe essere un semplice museo di moda in un vero e proprio museo del costume, che attesta il cambiamento dei gusti attraverso i decenni. Non solo. Il museo in questo modo si evolve da museo monografico, a museo di storia della moda. Infatti la mostra di foto storiche di personaggi famosi ritratti mentre indossavano pezzi Gucci nella loro vita privata, rende evidente l’attenzione verso l’aspetto storico.
Apprezzabile è la volontà di una casa di moda nel voler esporre i suoi pezzi d’archivio in un proprio museo, facendo così della sua storia la storia della città, celebrata come imprescindibile per il marchio. L’antichità del palazzo, la posizione e i richiami all’interno del museo ribadiscono il legame con Firenze, ma l’attenzione per la città d’origine è ancora più profonda e realmente sentita: la metà del costo di ogni biglietto è destinata al restauro di opere d’arte della città.
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Gucci Museum opened only two years ago, strongly wanted and then designed by Gucci creative director’s Frida Giannini. The aim is to show the antiquity of the brand by the exhibition of old pieces bought from private collections. But this is just a little part of the big collection of prét-à-porter items, accessories, documents and pictures collected in the private archive housed in the vault. The archive curator, Grazia Venneri, is constantly seeking for new vintage pieces attending internation auctions.
Just passing through the rooms and seing suitcases, bags and dresses, one can follow fashion-changes through the decades and what is just a fashion museum becomes a real custom museum, that reflects tastes evolution within time. Not only. By showing old pictures of celebrities like, for example, Audrey Hepburn, Jodie Foster, Jane Birkin wearing Gucci in their free time, is a way to edge the monographic museum up to the further level of fashion-history museum.
It is significant that a fashion house want to exhibit his story in the city where it belongs. The connection with Florence is always remarked throughout the visit, but the caring for the city is sincerely deep as the half of each ticket sale benefitting to help the City of Florence preserve and restore the city’s signature art treasures.
Gucci Museo
Piazza della Signoria 10, Firenze.
opening hours: 10,00-20,00.
ticket: 6€ and 50% of each ticket sale benefitting to help the City of Florence preserve and restore the city’s signature art treasures.
Bookstore & Caffé: 10,00-23,00
open everyday except: 25 December, 1st January, 15 August
more infos: gucci.com
Old pictures:
Veruschka carrying a Gucci handbag. Rome, 1971
Audrey Hepburn carrying a Gucci bag, 1960’s
Jodie Foster wearing Gucci Horsebit loafers, 1977
Romy Schneider and Alain Delon, wearing a pair of Gucci Horsebit Loafers. Cannes, 1959
Jane Birkin wearing the Gucci Horsebit Loafer, 1969
Ground floor:
Travel
Il percorso museale inizia con l’immagine di un liftboy. E’ così che tutto iniziò, quando Guccio Gucci giovanissimo lavorava come portiere all’Hotel Savoy di Londra. Qui respirò l’eleganza del mondo aristocratico inglese e internazionale d’inizio secolo. Quando tornò in Italia aprì a Firenze un laboratorio specializzato in articoli da viaggio, con l’idea di creare qualcosa che rispondesse ai gusti di una clientela internazionale ma legandolo alla qualità italiana.
Sono qui esposti bauli, valigie, accessori e articoli creati per il jet-set internazionale datati agli anni’50, ’60 e ’70 in materiali diversissimi come la tela, la pelle di cinghiale, il coccodrillo, il cavallino e anche la pergamena. Si può vedere anche una Cadillac degli anni ’70, l’unica marcata interamente Gucci e che fu prodotta in 200 esemplari.
Gucci customized Cadillac, 1970’s
Gucci Duffle Bags Mid. 1950s
boots-carrier bag
man beauty-case
Renassaince-inspired canvas suitcase
parchment suitcase, mid 30’s
First floor:
Le tre stanze dedicate all’esposizione permanente del primo piano espongono icone classiche di Gucci.
Flora print dress from the first prêt-à-porter collection
Flora World
In questa sala tutto è floreale. Il motivo a fiori fu disegnato dall’illustratore Vittorio Accornero nel 1966 quando la principessa Grace si presentò nel negozio Gucci di Milano e chiese un foulard con un motivo floreale. Rodolfo Gucci se ne trovò sprovvisto e chiese ad Accornero di disegnare un nuovo foulard per accontentarla. Nacque così, in una sola notte, quello che diventerà uno dei motivi più famosi della casa di moda, basti pensare che la prima collezione di prêt-à-porter Gucci negli anni ’60 fu stampata con il motivo Flora.
L’elegantissimo motivo, che richiama sottilmente anche il tappeto fiorito della Primavera di Botticelli, rimarcando così il legame della casa con la città di origine, sarà poi stampato su molti altri pezzi come borse, vestiti e anche su servizi di porcellana.
PS Recentemente Gucci ha acquistato Richard Ginori, anch’essa fiorentina, salvandola dal fallimento.
Flora print dresses from the first prêt-à-porter collection
Flora tea set, mid 80’s
modern interpretation of Flora print
Gucci Bamboo Bags 1960s
Bags
Molti e diversissimi i modelli di borse qui esposte: si va dagli anni ’40, quando a causa della guerra si pensò per pura necessità di utilizzare il bamboo come materiale per il manico, alla tela dai colori psichedelici degli anni ’60, alle tracolline in suede con graziosi animaletti in metallo degli anni ’70 fino ai modelli più recenti. Ci sono anche particolarissimi pezzi unici come la borsetta decorata con cammei dipinti e addirittura una borsa da caccia decorata con un corno.
Evening
In una sala buia, sono gli abiti che emanano luce. Le creazioni di alta sartoria che Gucci realizza solo su richiesta sono qui al centro dell’attenzione. Si tratta di abiti da sera indossati da celebrità sul red capet di eventi internazionali come quello bianco aderentissimo indossato da Cameron Diaz e il meraviglioso vestito in piume indossato da Evan Rachel Wood .
Feather dress worn by Evan Rachel Wood
Second floor:
Altre tre stanze si succedono all’ultimo piano dove, a differenza dei classici senza tempo del primo piano, sono qui esposti pezzi che mostrano il cambiamento dei gusti nei decenni.
Logomania
Abiti e accessori di varie epoche ma tutti completamente coperti dal logo GG. E’ così che vediamo abiti iridescenti inconfondibilmente anni ’80, impermeabili dalle forme anni ’70 e poi ancora borse, scarpe, cinte.
C’è da dire che il logo cominciò ad apparire solo agli inizi degli anni ’60 e da lì fu poi tradotto in vari modi fino ai più moderni riadattamenti di Frida Giannini oggi.
70’s dresses
70’s jacket
modern reinterpretation of the horsebit motif
Lifestyle
E’ la sala forse più eccentrica, perché attesta mode non più in voga. Particolarissimo il set di accendini a forma di animali, ma anche la lampada da tavolo con gli stivali, il portacenere, il set da picnic, i giochi da tavolo. Una visione del mondo un po’ datata e totalizzante, che getta luce sui costumi e gli usi di un’epoca passata.
lighters, 80’s
Gucci Lamp and ashtray 1970s
Loafer
L’intera sala è dedicata al modello di scarpa maschile che fu creato per la prima volta da Aldo Gucci, figlio del fondatore Guccio, nel 1953. Sullo sfondo varie scene tratte da vecchi film che hanno utilizzato il mocassino Gucci, come Sofia Loren in “La moglie del Prete” del 1971. L’ultimo invece è il film con Leonardo di Caprio “The Wolf of Wall Street”. Quest’anno ricorre anche il 60° anniversario del Mocassino.
Red Indipedent Heart, Joanna Vasconcelos
Contemporary Art Space
Al primo piano il museo si preoccupa di riservare uno spazio alle mostre di arte conteporanea, ben due l’anno, con nomi di importanza internazionale quali Cindy Sherman, Paul Fryer, Bill Viola e adesso Joanna Vasconcelos. L’artista portoghese, la prima donna ad aver esposto le sue opere alla Reggia di Versailles nel 2012, propone nei suoi lavori una riflessione sulla condizione della donna con forte richiamo all’identità porteghese e alle sue tradizioni.
In Red Indipedent Heart, ad esempio, un simbolo religioso come il Coracao de Viana, tradizionalmente realizzato a filigrana, viene riprodotto su scala monumentale e fatto di migliaia di forchette, coltelli e cucchiai di plastica rossa.
Bookshop
Al piano terra e indipendenti dal museo si trovano un ristorante, un caffé, un punto vendita e un aggiornatissimo bookshop che, grazie alla collaborazione con Rizzoli, propone tutte le ultime novità.
Gucci-shaped sugar at the Restaurant
white Bamboo bag sold at Gucci point
Flora scarf with original annotations by Accornero
Florence:
Some pictures of the renaissance city.
Fountain of Neptune in Piazza della Signoria
David and entrance of Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria
Giambologna’s The Rape of the Sabine Women in Piazza della Signoria
Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria
Benvenuto Cellini’s statue Perseus With the Head of Medusa in Piazza della Signoria
Orsanmichele
Duomo: Basilica of Saint Mary of the Flower
detail of Duomo entrance
Brunelleschi’s dome
Santa Maria Novella
Loggia di San Paolo
detail of Santa Maria Novella
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