Per la vigilia di Natale propongo una serie di libri che ho letto negli ultimi mesi e che ho ritenuto utile consigliare.
Con l’occasione auguro buone feste a tutti i lettori del blog.
Merry Christmas!
Shell collection
D’annunzio e l’Occulto
Da un po’ di tempo conosco i libri di Attilio Mazza, l’attentissimo studioso e saggista di d’Annunzio autore di una serie di libri in cui approfondisce il rapporto tra il Vate e il suo interesse per l’occulto. Il tema non poteva non attrarmi e Mazza è accortissimo nel ricostruire, nel vagliare le fonti, esperto conoscitore della biografia dannunziana. Di libri ne ha scritti molti, spesso alcuni argomenti si trovano ripetuti, ma ogni libro propone un taglio diverso che integra gli altri.
D’Annunzio e l’Occulto, Attilio Mazza
Per intraprendere la lettura dell’opera omnia di Mazza questo è il libro da cui iniziare. Un rapido studio del Vate tramite le sue paure, le superstizioni, la cabala, i numeri e ancora la spiritismo, la frequentazione con i medium e infine il suo rapporto con la morte. Tutte cose che il Vate osservava ma sempre con quel piglio distante e po’ scettico che lo portò a dire “chi potrà indovinare quel che di me ho io voluto nascondere?”
Gli Amuleti di d’Annunzio, Attimio Mazza e Antonio Bortolotti
Il libro documenta i significati che il Vate era solito dare o vedere in oggetti specifici. Il Vittoriale è, dopo tutto, un grande reliquiario dove gli oggetti collezionati diventano più di quello che sono, quasi talismani dai poteri magici.
D’Annunzio e le donne, Attilio Mazza
Una rapida e utile rassegna degli amori più importanti del Vate.
D’Annunzio e l’aldilà, Attilio Mazza
Il rapporto che d’Annunzio ha avuto con la morte, analizzato tramite eventi biografici poco conosciuti.
D’Annunzio sciamano, Attilio Mazza
Analisi interessante sulle possibili capacità sciamaniche di d’Annunzio.
D’annunzio orbo veggente, Attilio Mazza
Le capacità di d’Annunzio si accrebbero, secondo le sue parole, dopo la perdita della vista all’occhio destro. Da quel momento, disse, acquisì un terzo occhio il quale lo rendeva capace di vedere altre cose. Il libro prende in considerazione queste capacità di preveggenza attraverso racconti, lettere ed episodi.
Luisa Bàccara, Antonella Federici
Un piccolo libro che parla della pianista Luisa Bàccara che visse al Vittoriale con d’Annunzio durante gli ultimi anni della sua vita. Conosciuta durante l’assedio di Fiume, per lui lasciò tutto e sacrificò tutto, per poi tornare a vivere sola e dimenticata nella sua piccola casa veneziana. Nel libro anche le lettere e lo scritto “Ritratto di Luisa Baccara”.
D’Annunzio e la Comarella, Lina Iannuzzi
Libro poco facile da trovare che tratta del rapporto tra d’Annunzio e Antonietta Pesenti, moglie dell’editore Guido Treves. Con lei ci fu sicuramente un rapporto d’amicizia, forse qualcosa di più.
Dandy
Dandy Moderni e altri scritti sull’eleganza
Questo piccolo libretto, edito dalla rivista Stilemaschile, è un utile vademecum per l’uomo che aspira a essere elegante nell’era moderna. Illustrato dall’amico Massimiliano Mocchia di Coggiola.
Dizionario del dandy, Giuseppe Scaraffia
Un classico e immancabile libro per ogni interessato all’argomento scritto dall’esperto in materia Giuseppe Scaraffia. Il dizionario, preceduto da una breve storia del dandy, elenca termini chiave della vita dell’esteta rivelando e tentando di spiegare questa figura condannata all’estinzione.
Amalia Guglielminetti
Di questa poetessa e scrittrice torinese, dimenticata e un po’ snobbata dalla letteratura ufficiale, è oggi quasi impossibile trovare le opere. Toni decadenti e amori tristi sono i temi che ammorbano tutti i suoi scritti, tanto da renderla spesso difficile e fuori moda. Rimane ad ogni modo un personaggio interessante e fuori dal comune, oltre ad essere una delle poche donne scrittrici del decadentismo italiano.
Lady Medusa: vita poesia e amori di Amalia Guglielminetti. Silvio Raffo, a cura di Grazia Bianchi.
Il libro di Silvio Raffo ne approfondisce i temi tramite lo studio di poesie scelte, una piccola antologia e guida necessaria per chi vuole intraprendere la conoscenza della poetessa che scrisse di sé stessa “Io sono colei che va sola”.
Toni autunnali
Ecco alcuni libri, perfettamente in tono, che hanno accompagnato le mie giornate autunnali. A parte il catalogo della mostra “La divina marchesa”, di cui parlo poco sotto, devo segnalare due scoperte interessantissime per le quali devo ringraziare il professor Fabio Camilletti che ne ha scritto su Mattatoio n°5, un blog di letteratura insolita e bizzarra che seguo assiduamente.
Lager dolce lager, Emilio de Rossignoli
Non è stato facile trovare questo romanzo di cui esiste solo la prima edizione del 1977. La storia, ambientata in un immaginario lager per tutti i versi simile a quelli nazisti e di cui l’autore stesso ebbe esperienza, parla di un uomo che all’inizio vittima, finisce per accettare la sua condizione e quasi passare dalla parte dei carnefici il tutto in un sottilissimo gioco psicologico ai limiti della perdita di sé. Un piccolo capolavoro di fantascienza ma non solo, di terrore ma quotidiano, di assurdo ma non irrazionale.
Il motivo che mi ha convinto a cercarlo immediatamente è stata la prefazione di Valentino di Carlo, il quale mette a confronto questo romanzo con il film d Liliana Cavani “Il portiere di notte”. Il film, in realtà, uscì ben 4 anni dopo che de Rossignoli aveva scritto questo libro. Non un caso di plagio, ma semmai l’interesse per temi difficili e torbidi.
L’autore, di cui non se ne conosce tutt’oggi la biografia sicura, nemmeno il suo nome pare certo e non si capisce se sia conte o no, divenne più famoso per il libro “Io credo nei vampiri” da cui il soprannome Il Conte Vampirologo.
Per maggiori informazioni rimando all’articolo su Mattatoio n°5 qui.
Le vergini funeste, Giancarlo Marmori
Un meraviglioso preziosissimo saggio che raccoglie temi e varianti della donna fatale. Il libretto, che parte ovviamente dagli studi del gusto di Mario Praz, non ha nulla da invidiare con il più conosciuto “Idols of Perversity: Fantasies of Feminine Evil in Fin-de-siècle Culture” di Bram Dijkstra che pure è il più famoso nel genere, ma rimane a mio avviso troppo incentrato sull’aspetto psicologico. Questo saggio invece, scritto da un italiano amante di d’Annunzio che però trasferitosi a Parigi negli anni’50, si muove tra il mondo italiano e francese con una buonissima conoscenza non solo della letteratura ma anche dell’arte del periodo.
Per una migliore valutazione rimando all’ottimo articolo che ha scritto Fabio Camilletti.
La divina marchesa: arte e vita di Luisa Casati
Il catalogo della mostra dedicata alla Marchesa Casati, di cui ho parlato qui, non delude. Il bel libro dalla curatissima grafica e con riproduzioni impeccabili, raccoglie una serie di scritti di esperti in materia. Segnalo sopratutto quelli dei due curatori Gioia Mori e Fabio Benzi che propongono piccole novità alla luce di un’analisi molto approfondita delle fonti.
In particolare Gioia Mori ricostruisce la Casati studiando ciò che scrissero di lei Robert de Montesquiou e Gabriele d’Annunzio, suoi amici e che, secondo la Mori, la conobbero veramente. Il saggio di Fabio Benzi invece analizza il rapporto, a suo dire poco preso in considerazione, tra la Casati e il futurismo fino a ricostruire ipoteticamente la collezione futurista che la Casati aveva nella sua casa di Roma.
Preraffaelliti
Cosa hanno in comune le tue scrittrici Antonia Susan Byatt e Marisa Volpi? Entrambe appassionate al periodo vittoriano scrissero racconti o romanzi ambientati nell’Inghiliterra di Rossetti, ricostruendo luoghi e vicende verosimili a partire da dati reali. Un tipo di scrittura che appassiona chi ha già uno studio del periodo, una letteratura colta, da citazionisti, da romanzo nel romanzo, al limite tra vita vera e invenzione. Un piccolo gioco intellettualistico che però mantiene in primo luogo l’attenzione all’intreccio, si evince un amore nel raccontare.
Possessione, Antonia Susan Byatt
Nell’Inghiliterra degli anni’80 uno studioso squattrinato di letteratura inglese vittoriana ritrova dei documenti inediti che porteranno alla scoperta di vicende passate incredibili. Non dico di più. Avvincete la trama, intelligente l’idea, minuziosa la resa. Il parallelismo tra i due piani di realtà, il presente degli anni ’80 e il passato del 1860, causano nel lettore un’immersione doppia nella finzione romanzesca. La mistione di generi, narrazione, epistola, poesia, è fatto in modo accorto e propone con sottigliezza una questione meta-letteraria.
Tutto il romanzo è proprio questo, una dimostrazione letteraria, la Byatt lo scrisse per contraddire John Fowles che disse che il narratore del diciannovesimo secolo stava assumendo l’onniscienza di un dio e lei invece pensava il contrario. Ma è anche altro perché il romanzo vive in sé stesso e non si sente alcuna forzatura metaforica. E poi l’epoca vittoriana, così minuziosamente conosciuta, con addirittura tutto un episodio sul giaietto, la pietra nera usata per i gioielli funebri.
Marisa Volpi fu prima di tutto docente di Storia dell’arte a La Sapienza di Roma. Capitava che a volte si innamorasse di certe vicende o pittori in particolare. Così successe per i preraffaelliti e scrisse questo piccolo libretto che contiene tre racconti: uno su Edward Burne Jones, uno su Dante Gabriele Rossetti, uno su William Morris. L’intreccio delle vite dei tre protagonisti, che si rincorrono tra le pagine, è reso vivo e descritto tramite le visioni delle loro opere.
Lezione di Tenebre, Antonio Attini
Il libro raccoglie fotografie di Antonio Attini della casa-studio e oggi museo dell’artista Enrico Colombotto Rosso. Un libro stupendo con fotografie di altissima qualità su di un artista oscuro e profondo.
Ringrazio Davide Becchio per avermi donato questo libro.
Psychophagòmenos, catalogo della mostra di David dalla Venezia
Un sentito ringraziamento al pittore David dalla Venezia per avermi donato il catalogo della sua mostra, tutt’ora in corso e fino a Gennaio, alla Galerie Burkhard Eikelmann a Düsseldorf e di cui parlerò più diffusamente in un altro post.
Letteratura nera
Il mago, William Somerset Maugham
Maugham ha scritto molti libri immancabili per ogni amante di letteratura nera. Questo, scritto nel 1908, è ispirato all’occultista britannico Aleister Crowley e tanto basta per renderlo un culto.
Le diaboliche, Jules-Amédée Barbey d’Aurevilly
Una raccolta di sei racconti dal colore nero e dai finali ambigui sono racchiusi ne Le Diaboliche di d’Aurevilly, meglio conosciuto come dandy autore di Du Dandysme et de George Brummell. Ma è proprio questo che stupisce, la stessa attenzione alla regola del ben vestire porta l’autore a interessarsi del momento in cui “persone assolutamente perbene diventano emanazioni maligne dedite solo a soddisfacimento dei loro piaceri”. Postfazione di Mario Praz.
Racconti crudeli, Villiers de l’Isle-Adam
Un altro francese che scrisse racconti dal tono oscuro. L’Isle Adam fu amico di Joris-Karl Huysmans, l’autore di À Rebours, dove Villiers figurava come uno degli autori preferiti dal protagonista Des Esseintes.
Il Patto col serpente, Mario Praz
Necessario proseguo che si configura come integrazione al più famoso libro del Praz “La carne, la morte e il diavolo”. Qui si parla di preraffaelliti, art nouveau e il kitsch, Vernon Lee e Baron Corvo. E’ necessaria una lettura attenta.
Praga Magica, Angelo Maria Ripellino
Immancabile strano romanzo per chi vuole recarsi a Praga e ama, come me, immergersi nell’atmosfera di una città conoscendone la storia prima di vederla. Ripellino fu traduttore e poeta slavista e si vede. Un romanzo scritto da un profondo conoscitore della materia e poeta in sé, solo così può nascere un libro “che mostra l’arcana sostanza, le ambiguità, la tenebra, il torpore, il fascino nascosto della città boema”.
Illustrazione erotica
Emmanuelle di Emmanuelle Arsan illustrata da Guido Crepax
Romanzetto erotico tipico di una certa letteratura femminile anni ’60 che ha il solo pregio di aver dato materia a illustrazioni così raffinate come quelle di Crepax.
Il Giardino di Afrodite, Franz von Bayros
Un libro senza parole, per i soli amanti dell’immagine, anzi no, del disegno. Von Bayros supera Aubrey Beardsley, da cui pure viene, per restituirci un erotismo raffinatissimo, immaginario e pruriginoso.
Franco Maria Ricci editions: “Erté” and other FMR books
Christmas time at Hotel St. Regis, Rome