Per la prima esposizione in Italia Gunther Von Hagens, l’anatomopatologo di origine polacca noto anche come Dottor Morte, ha scelto la cattolicissima Roma.
Body Worlds, questo il titolo della mostra, resterà aperta fino al 12 febbraio 2012 per poi continuare il suo tour in tutto il mondo.
C’è poco da girarci intorno: quella che vedrete è una esposizione di cadaveri.
Pagherete un biglietto per vedere oltre duecento tra organi e sezioni e venti corpi interi plastinati. Non sapete cosa significa plastinare? È molto semplice: inventata dal dottore stesso, la plastinazione è una tecnica che consente di conservare il corpo umano sostituendo i liquidi corporei con dei polimeri di silicone.
In una parola: plastificazione.
La mostra di Roma intitolata Al cuore della vita è dedicata al cuore e alla circolazione, ma c’è un po’ di tutto. Oltre al cuore, polmoni, più o meno affetti da cancro e anneriti dal fumo, sezioni di cervello, organi genitali, ci sono anche sezioni intere di corpo, vere e proprie lastre dallo spessore di pochi millimetri, e infine corpi interi allestiti nelle pose più simpatiche.
C’è il chitarrista, il maratoneta, il calciatore, la nuotatrice spaccata a metà e con tanto di cuffia, l’uomo vitruviano ispirato al disegno di Leonardo e anche una sala dedicata al parto.
Qua e là sono disseminate frasi come «L’essenziale è invisibile agli occhi. A. de Saint-Exupéry» o «What can I know? What should I to do? What may I hope? What is a man?Immanuel Kant», nonché frasi del Dottore stesso come «La morte è un fatto normale, è parte della vita. È la vita ad essere eccezionale».
Se pensate di non avere lo stomaco per andare ad una mostra del genere o se vi aspettate di vedere chissà cosa, non vi preoccupate.
Passeggiando tra i manichini non avrete la sensazione di trovarvi in mezzo a dei cadaveri, anzi. Tutto vi parrà normale, quasi indifferente. Guardando questi corpi senza pelle, che mostrano muscoli, vene e ossa tutte in colori sgargianti e che magari giocano a palla, facilmente si dimentica che quello che si ha davanti è stato un uomo vivo, con un passato e con un nome.
Quella che si propone di essere una mostra di anatomia e reclama nobili natali vantando di discendere dalla tradizione anatomica rinascimentale, finisce per essere solamente un grande inno alla plastica.
La plastica rende eterni e ti trasforma in opera d’arte. Solo grazie ad essa l’uomo può scampare alla decomposizione e diventare immortale. Il suo potere è talmente grande da arrestare il processo del tempo e di garantire l’osservazione, lo studio e la conoscenza del corpo umano come mai prima.
Quella che Gianluca Nicoletti ha definito «l’IKEA del post mortem» è un luogo in cui ciò che prima era vivo non solo adesso è morto ma diventa «un oggetto riciclato, tanto quanto la bottiglia di plastica che diventa una panchina da giardino in re-plastic».
Essendo ancora poco chiaro come definire la mostra, se d’arte o di scienza, Von Hagens tiene a sottolineare che «il fine massimo di Body Worlds è la sensibilizzazione sanitaria» e che «lo scopo della plastinazione è stato fin dal principio scientifico, ossia la formazione di studenti di medicina. Ma l’interesse dei profani per i preparati plastinati mi ha condotto all’idea delle esposizioni pubbliche. Seguì a tale idea la constatazione della necessità di introdurre un elemento estetico, non per scioccare il pubblico, bensì per stimolarne l’immaginazione.».
A chi lo accusa di vilipendio del cadavere, di banalizzare la vita come la morte e che più che informazione scientifica le sue opere sono solo il frutto della sua personale sensibilità estetica, lui contrappone un alibi di ferro: tutti i plastinati infatti sono persone che hanno volontariamente donato il proprio corpo e che sapevano cosa sarebbe stato fatto di esso. Ed inoltre sono esposte anonimamente.
Se anche l’unico scopo della mostra fosse la sensibilizzazione sanitaria e la conoscenza anatomica del proprio corpo, in nome della scienza o di qualsiasi altra conoscenza è giusto cancellare tutto, memoria umana, vita passata, identità di una persona e ciò che rimane trattarlo come un pupazzo di gomma?
Se questa fosse l’ennesima provocazione che l’arte o la scienza moderna vogliono proporci credendo di scandalizzarci, noi l’accetteremmo. Ma basta qualche numero per rendersi conto che c’è assai poca provocazione e fin troppa programmazione.
Sin dalla sua prima esposizione nel 1995 in Giappone, la mostra ha contato 33 milioni di visitatori girando più di 65 città in tutto il mondo e attualmente, oltre a Roma, ci sono ben altre 7 mostre in corso tra Nord America, Europa e Asia.
Non è tutto. Se nel novembre del 2010 foste capitati sul sito ufficiale di Von Hagens avreste potuto leggere dell’imminente messa in vendita di cadaveri plastinati, o pezzi di essi, per un costo che poteva andare dai sette a settanta mila euro. La cosa scatenò una tale indignazione che l’idea fu abbandonata. Ma il Dottore non era nuovo a questo tipo di polemiche. Nel 2004 fu accusato dal giornale tedesco Der Spiegel di essere coinvolto in un commercio poco chiaro di cadaveri in Cina: sembra infatti che una delle Von Hagens Plastination Ltd (ce ne sono cinque al mondo) avesse acquistato corpi di condannati a morte cinesi. Casualmente infatti questo centro, all’interno del quale i corpi vengono tagliati, squartati, sezionati e preparati, è stato aperto nella cittadina cinese di Dalian, sede anche di due penitenziari e un campo lavoro.
Body Worlds è l’unica mostra dedicata all’anatomia umana, con un proprio programma di donazione dei corpi curato dall’Institute for Plastination. Conta circa tredicimila donatori registrati che, dopo la morte, donaranno il proprio corpo per farlo plastinare.
Quando uscirete dalla mostra vi sarà chiesto di compilare un modulo con il quale anche voi potrete donare il vostro corpo e, una volta passati a miglior vita, far parte del grande progetto di informazione scientifica. Questo significa che un giorno sarete esposti in tutto il mondo, forse sezionati, a seconda delle ispirazioni estetiche del momento del Dottore e forse, in un futuro prossimo, potrete anche essere venduti come oggetti di arredamento.
Muori e diventerai arte. Ed io ricco.
articolo per DudeMag
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